Più di due settimane senza scrivere. Non è successo spesso in questo ultimo anno, anzi….perchè la verità è che io del mio blog ho bisogno, è la mia terapia contro le giornate grigie, contro quella tristezza che ultimamente fa capolino troppo spesso. Ci sono certi giorni in cui  pensieri si susseguono velocemente, si annodano e danno forma a dei veri e propri nodi, spesso sui soliti argomenti che ormai mi tormentano da qualche anno. Quando uno dice “non pensarci”… facile a dirsi. Non funziona così. “Se io ti dico di non pensare a un elefante a cosa pensi?”, una battuta di uno dei miei film preferiti, ovvero “Inception”.A volte ho provato a rispondere così a chi mi consigliava di “non pensarci”, ma non ha capito cosa c’entrasse la mia domanda sugli elefanti. Va beh, ci ho provato.  A volte solo noi ci capiamo, a volte è anche un bene. La mente è strana, ne sono sempre stata convinta e su questo potrei scrivere un poema. Sul mio braccio c’è tatuato “Heads are a science apart”, frase di una canzone dei Coldplay che adoro, mai stata più d’accordo. Per calmare le acque a me basta pensare a una torta in forno, al profumo di buono in casa, al suo abbraccio confortante o…ai gommini dei gatti. Io li adoro e sono disposta a essere presa in giro per questo, vado letteralmente in brodo di giuggiole. I gatti, magici animali che hanno accompagnato la mia infanzia e con cui ho passato la maggior parte dei pomeriggi combattendo la solitudine di abitare in campagna lontano dagli amici di scuola. L’immagine dei gommini dei gatti mi intenerisce troppo, forse è per questo che poi i miei nervi si distendono. Avere un pensiero felice è importante, proprio in stile peter pan, perché quando tutto va storto c’è sempre quello a ricordarti del contrario. A volte può non bastare, ma tutti ne abbiamo almeno uno e non costa nulla utilizzarlo. Oltre ai pensieri felici c’è anche il blog, diventato ormai qualcosa di cui occuparmi, curare e far crescere. Ci penso spesso, a volte vorrei prendere e scrivere soltanto, ma passa l’attimo, perché magari sono in macchina, e non mi resta che aspettare di avere il tempo per dedicarmici. Vi lascio una ricetta semplice, sfiziosa, uno dei miei contorni preferiti che mia madre mi ha cucinato spesso quando abitavamo insieme. Secondo l’Artusi è una ricetta che non richiede molto “studio”, meglio così, oltre a essere buona è pure facile. Queste cipolline per me sono una sicurezza, arrivo a casa e le metto su in cinque minuti ed è sempre un piatto ben apprezzato, abbinatele a un arrosto o servitele come antipasto su del pane tostato.

Ingredienti:
500g di cipolline
50g circa di zucchero
50g circa di acqua o una noce di burro
50g circa di aceto balsamico
3/4foglie di alloro

Ho cercato di tradurre in grammi quello che io faccio “a occhio”, ognuno poi si doserà come meglio crede.

Procedimento:
Sbucciate e lavate le cipolline. In una casseruola fate sciogliere lo zucchero e l’acqua. Aggiungete l’aceto balsamico e le foglie di alloro, da ultimo le cipolline. Coprite e lasciate cuocere a fuoco lento per 30/40 minuti mescolando delicatamente di tanto in tanto. Cercate possibilmente di non rompere le cipolline che arrivate quasi a fine cottura saranno più delicate.  Durante la cottura se lo sciroppo si dovesse asciugare troppo e le cipolline dovessero essere ancora indietro diluite con un altro po’ di acqua. All’inizio, al posto dell’acqua, insieme allo zucchero potete utilizzare anche una noce di burro. Io  volte lo faccio a volte no. A voi la scelta.

Metodo Artusi
409. Cipolline agro-dolci   

Non è un piatto che richieda molto studio, ma solo buon gusto per poterlo dosare convenientemente; se fatto bene, riuscirà un eccellente contorno al lesso. Per cipolline intendo quelle bianche, grosse poco più di una noce. Sbucciatele,
nettatele del superfluo e date loro una scottatura in acqua salata. Per un quantitativo di grammi 300 mettete al fuoco all’asciutto, in una cazzaruola, grammi 40 di zucchero e, quando è liquefatto, grammi 15 di farina (setacciata aggiungerei io); rimuovete continuamente col mestolo e quando l’intriso sarà divenuto rosso, gettateci a poco per volta due terzi di bicchier d’acqua con aceto e lasciate bollire il liquido tanto che  se si formano dei grumi si possano sciogliere tutti. Allora buttate giù le cipolline e scuotete spesso la cazzaruola, avvertendo di non toccare col mestolo per non guastarle. Assaggiatele prima di servirle, perché se occorre zucchero o aceto siete sempre in tempo ad aggiungerli. Abbinatele a un arrosto di maiale o a un filetto lardellato accompagnato daun buon vino rosso. Obbligatorio far scarpetta nel sughino.

 

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  1. Laura says:

    Adoro questo piatto, e non solo: io ho lo stesso detto!solo che invece di tirare in ballo l'elefante, dico 'la coda rossa della volpe' 🙂 comunque qualunque cosa ti tormenti, forza forza non dargliela vinta!un abbraccio!

    1. Non gliela darò vinta. Sono pessimista per natura, l'ho preso da mia madre, ma non sempre lo considero un difetto; dalle giornate grigie nasce sempre qualcosa di buono, una verve che mi spinge ad andare avanti e a migliorarmi in qualcosa.Però è una faticaccia! 😉

  2. Mia cara quanto mi piacerebbe invitarti a bere una biona tazza di te insieme e chiacchierare …anche dei gatti che vome te adoro e che una loro coccola mi fa star bene mi rilassa e certe volte accarezzo anche i gommini che li piacciono tanto , peccato la lontananza…comunque questi momenti capitano e servono pure vedrai!!!! Intanto adoro queste cipolline e la ricetta é uguale a come io le preparo a volte un pizzico di cannella, a volte un rametto di timo fanno la differenza ma sempre buone sono. Il mio abbraccio ��

    1. Ecco, il pizzico di cannella è da provare assolutamente. Anche io se ho il timo fresco lo utilizzo volentieri, è un'erba che adoro. E questo tè prima o poi s'ha da fà! Prendo un volo e arrivo!

  3. io adoro le cipolle, cotte, crude, in agrodolce, sottaceto. Sempre e ovunque…d'estate nell'insalata danno quella marcia in più.
    e le tue sono bellissime… mai provate con l'alloro, che tra l'altro deve profumarle un sacco… tempo fa feci una tarte con le cipolline in agrodolce al balsamico, era proprio buona. Tu sei sempre bellissima e la tua bellezza spunta ovunque qui.
    Ascolta, ma sbaglio o è cambiato qualcosa qui graficamente?
    Ti stringo, A.

    1. Secondo me la tarte è un'idea spettacolare! Le cipolline son sempre buone, fanno bene e cotte così non c'è pericolo di non digerirle o di avere la fiatella :-P. Io a volte le preparo qualche giorno prima e le conservo in un barattolo, sono sempre finite velcemente quindi non ho mai fatto il sottovuoto! Ma le cipolline fresche d'estate come sono?!?! Qui si parlerebbe solo di mangiare, non oso pensare una giornata insieme a chiacchiera io e te!Che prima o poi…. 😉

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