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Grissini a lievitazione naturale con farina macinata a pietra

Da un po’ di mesi a questa parte ho preso l’abitudine a panificare ogni week end. La mia pasta madre ha ormai quasi due anni, ma inizialmente mi capitava di rinfrescarla e di non utilizzarla, con il problema di ritrovarmi con troppo impasto rinfrescato. Adesso invece non ho di questi problemi, sia perché rinfresco e panifico ogni fine settimana, sia perché ho imparato a utilizzare l’esubero di rinfresco per fare delle schiacciatine “da divano” (mi piace chiamarle così) con sale grosso di Cervia davvero niente male!

Col tempo ho preso più confidenza con gli impasti, ma soprattutto con i tempi, e questo mi permette di organizzarmi con molta più facilità. Ho scoperto che panificare non comporta mai perdita di tempo, anzi, impastando io “prendo tempo”, per me stessa; eh si, perché impastare fa sentire bene, è terapeutico,  e durante il riposo è possibile dimenticarsi dell’impasto e dedicarsi ad altro.

Forse il mio discorso lo può comprendere a pieno solo chi, come me, ha cominciato una relazione con i lievitati. Riconosco che la lentezza con cui l’impasto cresce si ripercuote, positivamente, su me stessa. Riesco a rilassarmi meglio, anche durante quelle domeniche frenetiche in cui cucino e pulisco come se non ci fosse un domani. La presenza di un impasto coperto all’interno di una stanza crea un’atmosfera confortante. Fare il pane significa creare e prendersi cura dell’impasto, utilizzando tutti i sensi: sentirlo sotto le mani, annusarlo, tenerlo d’occhio, controllare la cottura avvicinando l’orecchio e sentendo il rumore sordo del fondo del pane, assaggiarlo e gioire del proprio traguardo. Il pane rappresenta un percorso dove ogni passo è un presa di coscienza in più.

La ricetta è tratta da un libro che adoro, “Come si fa il pane” di Emmanuel Hadjiandreou. A volte mi butto sul divano e semplicemente lo sfoglio, sognando di arrivare a quei risultati e ammirando quelle bellissime immagini.

Ingredienti per 12-15 grissini (a me ne sono venuti una trentina): 
200 g di farina per pane o farina 0 (per me farina di grano tenero macinata a pietra)
4g di sale (per me 8g)
100g di lievito madre attivo (il mio rinfrescato da 6 ore)
110ml di acqua calda (per 120g di acqua tiepida)
20ml di olio di oliva (sono andata a occhio 😀)

Procedimento:
In una ciotola capiente fate sciogliere il lievito nell’acqua mescolando con la punta delle dita. Unite l’olio di oliva poi la farina insieme al sale; mescolate finchè il composto non sta insieme. Se avete la planetaria utilizzate il gancio. Infarinate il piano con un po’ di farina e continuate a lavorare l’impasto fino a quando non risulta liscio. Lasciate riposare 10 minuti al coperto dentro una ciotola infarinata. Passato il tempo prendere un pezzo di impasto di lato e ripiegatelo al centro, ripetete giro giro con tutto l’impasto fino a un totale di 8/10 volte. Lasciate riposare per altri 10 minuti e ripetete questa fase. Nel libro le pieghe vengono effettuate in tre volte, io mi sono fermata a due. Lasciate riposare al coperto e lontano da correnti d’aria per 4 ore (nel libro 1 ora).
Passato il tempo di lievitazione spolverate il piano di lavoro di farina e trasferitevi l’impasto. Appiattitelo fino a formare un rettangolo di circa 1/2 centimentro. Tagliatelo a strisce con un coltello affilato. Prendete ogni striscia, allungatela leggermente con le mani (io li ho anche un po’ arrotolati su se stessi) e adagiateli su una teglia ricoperta di carta forno un po’ distanziati tra di loro. Copriteli e lasciateli lievitare per un’altra ora.
Accendete il forno alla massima temperatura, riempite di acqua una tazza e mettetela da parte. Fate scaldare nella parte più bassa del forno una teglia vuota. Infornate i grissini e versate l’acqua della tazza all’interno della teglia che avete fatto scaldare, abbassate la temperatura a 180° e cuocete i grissini fino a doratura. Ci vorrà circa un quarto d’ora. Fateli raffreddare su una griglia, io ci ho aggiunto qualche rametto di rosmarino per aromatizzarli.
Sgranocchiateli a qualsiasi ora.
  1. Bellissimi, questo week end mi dedicherò a provare i tuoi grissini <3
    Che bello sapere che non sono l'unica ad avere una relazione con il pane e la panificazione!
    Carolina

  2. Senti un po', ma quanto sei figa in quella foto lì?!?! Se fossimo più vicine io e te potremmo aprire una bakery! Sai che bello!!! Questi grissini sono spettacolari, e le foto rendono loro giustizia!

    1. Ahahahah grazie. Ero di tre anni più giovane, una delle poche volte in cui mi sono messa in posa davanti a un fotografo. Siiiii, una bakery, che sogno! La storia di queste foto te la dovrò raccontare! Ma per una volta sono soddisfatta del risultato!

  3. laura says:

    Questa settimana siamo ancor di più sulle stesse corde, perchè mentre tu sgranocchi grissini io sgranocchio crackers con esubero di licoli!parliamone!Mi ritrovo in tutto quello che racconti: sensazione e soddisfazioni da impasto ma non mi sorprende tutto questo anzi mi regala un bel sorriso di conferma su quanto simili siano le nostre inclinazioni a tavola e nella vita… anch'io adoro rilassarmi sfogliando libri di cucina e quel libro in particolare!;-)

    1. Ma io lo so che nonostante la distanza, nonostante le mie assenze da social e blog, in maniera silenziosa e invisibile le nostre menti culinarie sono collegate! Libri e cucina sono la miglior cura! E anche se adesso devo stare un po' a riposo e monitorarmi con il cibo (poi ti racconterò) continuo a elaborare ricette e foto nella mia mente! 😉

  4. Mi unisco al coro di quelle che sfogliano libri di cucina per rilassarsi… posso? Se solo la mia casa fosse più grande per contenerne di più! Il lievito madre é il mio grande nemico… o forse io sono il suo visto che l'ho ucciso due volte… ma quando vedo qualcosa che mi piace un sacco, tipo questi grissini, testarda come sono, vado avanti ugualmente con quello di birra… complimenti per le foto, sono stupende!

    1. Io inizialmente pensavo che il lievito madre non mi sarebbe durato più di un mese, e invece mi sono ricreduta, ho superato l'anno alla grande! Non condanno assolutamente chi utilizza il lievito di birra, anzi vorrei ricominciare a usarlo perchè non riesco più a dosarlo. L'assurdo è che non ho mai ucciso il lievito madre ma il 90% delle volte che ho comprato i cubetti di lievito di birra li ho buttati via perchè scaduti. 😀 Grazie, queste foto hanno stupito anche me, era una giornata particolarmente serena, dove tutto è venuto come volevo!Ogni tanto ci vuole!
      Bacio

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