[dropcap]A[/dropcap]vere una passione è importante. Che sia per il cibo, per la fotografia, per il canto, per il proprio lavoro (raro ma possibile), nel praticare uno sport o nel guardare film in bianco e nero, l’importante è che ci sia. Una passione arricchisce, ti mette alla prova, ti induce al miglioramento. E’ vero, porta con sé fatica e delusioni, ma anche soddisfazioni e, in quel momento, una maggiore consapevolezza dei propri mezzi. Soddisfazione non significa per forza vittoria, soddisfazione è vedere un miglioramento. Chi ha un blog di cucina trova soddisfazione in tante maniere, dall’apprezzamento altrui, dallo scattare una foto migliore delle precedenti o nel ricevere il primo commento sul blog.  Oppure se qualcuno replica la tua ricetta o la condivide. Immagino sia lo stesso per una pattinatrice che prova per mesi un salto fino a quando non arriva il giorno in cui questo riesce per davvero, magari non perfetto, ancora traballante, ma il miglioramento c’è stato. Io, alle superiori, provai soddisfazione quando presi 5 ½ al compito di francese dopo una serie molto lunga di 4. Io ero brava in tutte le altre materie ma con francese ho sempre avuto un rapporto conflittuale fin dall’inizio. Pensare poi che qualche anno fa mi sono iscritta a una scuola privata di lingua francese e ho seguito corsi serali per tre anni. A volte si dice…
Sono piccole gioie che danno pepe alla vita. La fatica di alzarsi prima la mattina per scrivere un post è compensata dalla soddisfazione di vedere il mio blog aggiornato e ordinato e di poter condividere con il mondo la mia “creazione”. Poi a volte si va in crisi, come io in questo periodo che litigo spesso con la mia vecchia reflex e ne vorrei una nuova, non sono soddisfatta delle foto che faccio (e di conseguenza non le pubblico), ma so che è una questione di “spirito” e che quindi passerà presto (spero). Penso che rientri nell’ordine naturale delle cose. L’umore incide molto sulla buona riuscita di un lavoro e il mio ultimamente è un po’ ballerino, ma la prossima settimana è Natale, poi c’è il mio compleanno, quindi ho deciso di pormi in modalità zen per tutta la durata delle feste. Vediamo se in questo modo mi sarà più facile ricomporre i pezzi del mio rapporto con la reflex. Magari faccio come per francese. Prendo questo periodo NO come punto di partenza per migliorarmi.  Nel frattempo pubblico la ricetta dell’arista all’arancia, fatta alla maniera di mamma Brigida. Mi sono sentita di pubblicare queste foto perché venute meglio di altre, una luce di speranza nel mio periodo fotografico più buio! Battute a parte, gustatevi questa ricettina, vai!  Nel frattempo pubblico la ricetta dell’arista all’arancia, fatta alla maniera di mamma Brigida. Mi sono sentita di pubblicare queste foto perché venute meglio di altre, una luce di speranza nel mio periodo fotografico più buio! Battute a parte, gustatevi questa ricettina, vai!

ARISTA ALL’ARANCIA

Ingredienti per 6 persone:
1 arista di maiale da 600-700g
1 capo d’aglio
rosmarino
sale e pepe
2 grosse arance
vino bianco per sfumare
Procedimento: Salate e pepate l’arista su tutti i lati, massaggiatela bene con le mani. Tagliate un’arancia a fette. Incidete la carne in larghezza e farcitela con l’arancia (il risultato lo potete vedere nella foto). Per tenere insieme l’arista potete aiutarvi, oltre che con lo spago, con due o tre stecchini da spiedino infilati per lunghezza, così da evitare che le incisioni
si aprano durante la cottura. In una casseruola dai bordi alti fate soffriggere il capo d’aglio (a cui avrete tagliato la cima) e un rametto di rosmarino legato stretto con uno spago per alcuni minuti (stati attenti che l’aglio non si bruci e, eventualmente, capovolgetelo). Aggiungete la vostra arista e fatela rosolare a fuoco alto su tutti i lati (tutti!). Togliete la casseruola dalla fiamma. Quando l’olio avrà abbassato un attimo la sua temperatura aggiungete il vino (poco più di mezzo bicchiere) e rimettete tutto sul fuoco per farlo sfumare. Questo lo si fa per evitare un gran fumo in tutta la cucina. Aggiungete il succo dell’altra arancia e lasciate insaporire, magari bagnando la carne con il sugo di cottura.
A questo punto potete continuare la cottura a fuoco moderato per 15 minuti circa (di più se preferite una carne ben cotta e se il pezzo di carne è più grande) oppure rimetterla inforno per una mezzoretta.  Se avete un termometro a sonda potrete capire meglio quando la cottura sarà ultimata, ovvero intorno ai 70° (interni della carne). Servite l’arista a fette insieme all’arancia e al sugo di cottura.

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  1. Io penso che tu sia veramente brava, ti conosco da poco ma il tuo blog è come piace a me, chiaro, semplice, con ricette meravigliose e foto incantevoli… La penso come te, nella vita in generale ci vuole passione, per tutto quello che facciamo.
    Rinnovo i miei complimenti a te e ti auguro una buona giornata!

    1. Ale, davvero le mie foto raccontano di me? Che bello! Il fatto è che ancora non mi sento di avere uno stile mio, sono sempre alla ricerca di qualcosa ma non so cosa; ogni volta mi viene fuori una foto diversa…ma forse questa sono davvero io, tante sfumature di me!

  2. Ciao Francesca!! Credo che questa sia la prima volta che approdiamo nel tuo blog per cui piacere di conoscerti:) hai ragione, anche noi viviamo di queste piccole e grandi soddisfazioni!! Quest'arista ha un aspetto divino e super succulento , merito anche delle tue bellissime foto! brava!!!
    A presto!

    1. Grazie Marghe. Io l'ho sempre vista fare così in casamia, ma col tempo mi sono accorta che non lo fanno in molti. Se prendi un pezzo di arista con l'osso viene ancora più scenografica!
      😉

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