C

Cartoline da: Rovigno e dintorni…e la ricetta della dalmatinska rožata

Ho pensato a questa vacanza come “la vacanza del compromesso“. Sono sempre stata abituata negli ultimi anni a prendere l’aereo per viaggiare. Inghilterra, Francia, Spagna, Sicilia, Grecia, ecc. Ho girellato un bel po’e la mia intenzione non è certo quella di smettere, anche se le responsabilità e gli impegni aumentano giorno giorno. Amo girellare, amo l’atmosfera pre partenza, amo altresì l’aria di casa al ritorno, detesto disfare la valigia….ma è il prezzo da pagare.

Per questa vacanza il compromesso è ricaduto sopratutto sul mezzo di trasporto. Sapendo che lui non prende volentieri l’aereo ho accettato silenziosamente la sua proposta di andare in auto fino a Rovigno. La destinazione precedente l’avevo scelta io, Alonissos in Grecia, riuscendo addirittura a fargli prendere l’aereo per la prima volta; quindi, a questo giro, toccava a lui. Il prossimo anno ha detto che andiamo in Portogallo, che la paura dell’aereo sia un po’ scemata? Vi aggiornerò sicuramente. Finchè non prenoto l’aereo non ci credo. Anche se, teoricamente, il prossimo anno tocca a me decidere. Il Portogallo va benissimo!

Scherzi a parte, la destinazione mi piaceva, non l’avevo mai presa in considerazione prima, di conseguenza convincermi è stato un gioco da ragazzi. “Ok, andiamo in Croazia, ma con la macchina e una settimana a disposizione in che zona andiamo? A me piace Dubrovnik”, la butto lì sperando cambiasse idea sul mezzo di trasporto e sulla lunghezza del soggiorno. Niente da fare. “No, Dubrovnik è all’estremo sud, andiamo a Rovigno, a 500km da casa, ho già il contatto per l’alloggio. La seconda settimana la passiamo al mare in Italia”. Aveva già deciso anche la zona e dove alloggiare.

Alla fine la scelta si è rilevata azzeccata. Sapevo che Rovigno fosse una bella città, ma non pensavo di innamorarmene così tanto. Ci tornerei subito, per camminare su e giù per quelle stradine acciottolate e bere un cocktail su uno scoglio a pochi centimetri dal mare. Consiglio di andarci anche solo per un fine settimana lungo, magari in primavera (in agosto diventa molto caotico): rimarrete affascinati dall’architettura, dal mare, dall’ottimo cibo e dal buon vino. A Rovigno, ma anche nei dintorni,  ho trovato gentilezza, disponibilità e organizzazione. Oltretutto la vita è molto meno costosa e ciò che sorprende è che la qualità dei servizi e del cibo si mantiene comunque alta. A dirla tutta anche le multe costano poco, come quella che abbiamo preso la quarta sera per aver sostato in una strada privata.

Essendo un autentico porto peschereccio del Mediterraneo, Rovigno è in grado di offrire ogni giorno pesce fresco.
Ogni mattina, i pescatori rientrano con il loro bottino e riparano le reti; ma, a quanto ci hanno raccontato alcune persone del posto, durante il periodo estivo lì si pesca tutto il giorno, per far fronte alle grandi richieste dei ristoranti. Una sera, da Konoba Bruna, ho mangiato un pesce pescato poche ore prima e, credetemi, la differenza si sentiva eccome. Tipica osteria croata, lì potrete apprezzare sia carne che pesce, in grandi quantità senza peccare nella qualità, nel loro giardinetto privato allestito in stile molto conviviale. Unica pecca, le zanzare.
Il martedì e il giovedì, dalle 20:30, a Rovigno si tiene la processione di batane con lanterne. Noi, per l’occasione, ci siamo seduti su uno scoglio dopo aver ordinato un cocktail, abbiamo atteso il tramonto e l’inizio della processione. Ho respirato a pieno l’estate e la sua atmosfera rallentata, è stato bello osservare i colori del cielo che si univano a quelli del mare e i bambini sullo scoglio che non smettevano di tuffarsi. Il rumore del mare è terapeutico al pari di maneggiare una palla di impasto per la pizza. Qualche onda ci bagnava di tanto in tanto, e io avrei voluto togliermi i sandali e buttarmi in quel mare tanto bello quanto ipnotico.
A proposito di batane, a Rovigno esiste anche un Ecomuseo Batana, museo contemporaneo basato sul concetto di conservazione e trasmissione delle tradizioni della comunità rovignese.  Di fronte a questo museo, in estate, la domenica e il mercoledì si svolge la sagra del pesce. Noi purtroppo ce la siamo persa. Chissà, magari ci torniamo.
La pesca è talmente importante che, all’interno della Chiesa di Sant’Eufemia, si prega ancora perchè questa sia sempre abbondante. La chiesa è situata proprio nel punto più alto della città vecchia, ha un campanile alto 60 metri che sovrasta la penisola e, aggiungerei io, rappresenta un buon punto di riferimento per non perdersi. Io mi perdo con niente.

Ma  in Istria si mangia solo pesce? Certo che no. Allontandosi dalla costa, per strada, a ogni angolo sorgono konoba, ovvero osterie, munite di girarrosto esterno dove cuociono ogni tipo di carne. E’ impossibile non essere invasi dall’odore di arrosto a qualsiasi ora del giorno. Bisognerebbe viaggiare a finestrini chiusi. Non vi sto a dire che questa vacanza, oltre che rilassante, è stata all’ingrasso; mi ha obbligato a qualche giorno di detox appena tornata a casa. Cosa mai successa.

Infine il vino e i dolci non sono da meno. Ho assaggiato delle malvasie degne di nota, alcune me le sono portate a casa, acquistate all’enoteca Piassa Granda a Rovigno. Tra queste vi segnalo Kozlovic Valle 2014, degustato a Novigrad/Cittanova da Damir & Ornella assieme a un crudo di pesce stratosferico. Che poi quella sera ho finito con un dessert buonissimo a base di cioccolato bianco, pesche e olio di oliva. E’ stata una cena sensoriale unica, come anche quella passata da Ulika (pagina facebook qui) a Rovigno. Ristorante nascosto  nella città vecchia, molto intimo e dall’arredamento particolare. Si mangia benissimo, ma nel loro menu, per politica interna, non troverete nè pizza, nè calamari nè ćevapčići.

Altro ristorante, un po’ sopravalutato per ciò che si mangia, è il Kantinon. In una posizione centrale e turistica, ha degli interni accattivanti e personale veramente gentile. E un’ottima carta dei vini. Perchè ve lo scrivo se ho detto che è sopravalutato? Perchè ho mangiato la creme caramel più buona al mondo. E visto che sono una chiacchierona, ho chiesto al cameriere la ricetta. Non ci crederete, ma dopo due minuti avevo le dosi sotto mano…in croato, ok, ma esiste google translate. A fine post trovate la ricetta. Non mi è venuta proprio uguale (anche perchè le loro quantità erano su due litri di latte), ma buonissima lo stesso.

Dunque l’Istria non è solo pesce e non è solo Rovigno. È riserve naturali e paesini medievali.Tra quest’ultimi Bale vi incanterà. Piccolissima entità di sole mille anime,  di giorno è un centro silenzioso e tranquillo, direi quasi disabitato; la sera si trasforma e diventa vivace e caotico grazie alle numerose iniziative gastronomiche e musicali. Qui si organizza ogni estate il festival della musica jazz attirando persone da tutta la regione.

Decisamente più turistico Poreč. Mi è dispiaciuto vedere certe vie invase da negozi decisamente poco caratteristici, ma la sua architettura resta comunque affascinante. Influenza romana e gotica veneziana si uniscono creando delle belle atmosfere.

Tra i parchi più importanti della zona vi consiglio di andare al Parco di Punta Corrente a Rovigno.Un luogo dove ritrovare la pace e la tranquillità. Una grande pineta, fresca e silenziosa, che sfocia sul mare. E’ possibile noleggiare biciclette, fare sport o semplicemente fare i bagnanti. Pochissime strutture e piena libertà. Ogni tanto c’è qualche chiosco che noleggia anche gli ombrelloni, ma sono pochissimi.


Dalmatinska Rožata – Creme Caramel Croato

Ingredienti per 8 ciotoline da 10cm di diametro:
250ml di latte
250ml di panna*
6 cucchiai di zucchero
6 uova
scorza di 1 limone non trattato
1/2 baccello di vaniglia
per il caramello
150g di zucchero
2 cucchiai di acqua
1 cucchiaino di succo di limone

Versate il latte e la panna in una caseruola insieme alla bacca di vaniglia incisa per il senso della lunghezza e un po’ di scorza di limone. Portare al limite di ebollizione, spegnete e lasciate in infusione un quarto d’ora circa. Nel frattempo preparate il caramello: in un pentolino versate lo zucchero, l’acqua e il succo di limone. Fate cuocere a fuoco medio, senza mescolare, muovendo di tanto in tanto la casseruola. Spegnete quando sarà diventato di un bel colore ambrato. Versate il caramello immediatamente nei vostri stampini o in uno stampo più grande. In una ciotola lavorate le uova con lo zucchero, senza montare troppo il composto (non importa che incameri aria). Versate il latte filtrato poco alla volta continuando a mescolare. Versate il composto ottenuto negli stampini, filtrandolo con un colino se si dovesse essere formata della schiuma. Metteteteli in una teglia profonda che avrete precedentemente riempito d’acqua. Quest’ultima dovrà ricoprire gli stampini per 2/3. Cuocete in forno a 140°/150° per circa 50 minuti, di più se avete optato per uno stampo unico più grande. Controllate di tanto in tanto che l’acqua non raggiunga il bollore, altrimenti abbassate la temperatura del forno o aggiungere acqua fredda al bagnomaria se necessario. Potete verificare la cottura delle vostre creme caramel facendo una lieve pressione col dito sulla superficie, se incontrerà una leggera resistenza è pronta. Sfornate e lasciate completamente raffreddare a temperatura ambiente. Poi trasferite in frigo per almeno 3 ore. Per servirlo vi consiglio di toglierlo dal frigo un po’ di tempo prima affinchè il caramello si sciolga un pochino. Al momento di sformarlo, passate con la lama di un coltello lungo i bordi, poi con un movimento deciso capovolgetelo sul piatto. Se il dolce non dovesse scendere subito picchiettate sul fondo dello stampo o lasciatelo capovolto finchè non ricadrà da solo.

*Potete anche evitare la panna e utilizzare 500ml di latte anzichè 250ml.

  1. laura says:

    Bentornata!!!Che posti mi fai conoscere!se c'è un aspetto negativo del mal di Grecia è che non conosciamo posti come questi in cui si respira una magia particolarissima 😀 Non conosco nulla della Croazia a parte gli splenditi racconti di chi l'ha vista, ma devo dire che questo post la rende così invitante che forse sarà il caso prima o poi anche per noi di fissare un'alternanza che preveda un anno la grecia e un anno nuovi lidi da scoprire. Intanto ti ringrazio per avermi portato in vacanza con te e bentornata!!!

    1. Lo so, il mal di Grecia è tremendo. Io ci sarei tornata anche quest'anno, ma ho voluto dare ascolto a lui. Sono stata benissimo in Istria. Sono convinta che riuscirò a visitare Dubrovnik nei prossimi anni. Chissà se laggiù potrò ammirare le stelle come in Grecia. Quest'anno mi sono mancate, ma me le hai fatte tornare in mente te!

  2. Ma questo post è meraviglioso, ti ho già detto che mi hai incuriosita tantissimo, e spero presto di poter raccontare anch'io di quegli scorci. Il nuovo vestito del blog è meraviglioso, essenziale, pulito, pieno di cose belle e buone. Come te insomma.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.