Ci sono certi giorni, sopratutto nel fine settimana, in cui mi viene voglia di cucinare qualcosa che sia nuovo ma allo stesso tempo dal sapore familiare. Quando sono alla ricerca di alternative alle solite ricette apro l’Artusi e mi metto a leggere qua e là. Mi piace vincere facile, è vero, ma trovo che non sempre l’Artusi sia di facile comprensione; ci vuole una certa propensione all’improvvisazione, non è adatto a chi cerca dosi precise, alcune ricette bisogna adattarle e metterci un po’ “di occhio” come facevano le nostre nonne.
Sebbene abbia testato all’incirca un decimo di tutte le ricette presenti nel libro, quelle che ho riprodotto le ricordo ancora a memoria, o meglio, “a occhio”. In fin dei conti sono piatti semplici e gustosi, per alcuni si impiega davvero poco a prepararli. Rispolverare una cucina povera ma ricca di gusto ha il pregio di stupire nella sua semplicità.
La stanchezza degli ultimi giorni (dovuta a un attacco allergico a un farmaco che mi ha costretto a chiamare di corsa il 118 e di cui mi trascino dietro ancora qualche sintomo) mi ha portato a scegliere la ricetta numero 416, i carciofi in salsa. La mia prima intenzione, nei giorni scorsi, era quella di preparare dei carciofi ripieni o ritti (altra ricetta dell’Artusi, di cui Andrea va matto), ma mi avrebbe portato via più tempo ed energia che onestamente non avevo. Mai scelta fu più azzeccata: pronti in pochi minuti (soprattutto se i carciofi sono teneri) e gustosissimi. Obbligatoria la scarpetta!
416. Carciofi in salsa
Levate ai carciofi le foglie dure, spuntateli e sbucciatene il gambo. Divideteli in quattro parti, o al più in sei se sono grossi, metteteli al fuoco con burro in proporzione e conditeli con sale e pepe. Scuotete la casseruola per voltarli e quando avranno tirato a sé buona parte dell’umido, bagnateli con brodo per cuocerli del tutto. Levateli asciutti, e nell’intinto che resta versate un pizzico di prezzemolo tritato, un cucchiaino o due di pangrattato ben fine, sugo di limone, altro sale e pepe se occorrono e, mescolando, fate bollire alquanto; poi ritirate la salsa dal fuoco e quando non sarà più a bollore, aggiungete un rosso d’uovo o due, secondo la quantità, e rimettetela per poco al fuoco con altro brodo per renderla sciolta. Versateci i carciofi per riscaldarli e serviteli specialmente per contorno al lesso.
Mi piacciono un sacco questi carciofi: curiosa ho subito aperto il libro ^^ e hai ragione, è molto vago, ma queste descrizioni degli ingredienti e dei passaggi 'aperte' mi stuzzicano un sacco, lasciano molta libertà alla mano di ognuna di noi. Mai più senza il nostro caro Pellegrino! Te l'ho detto, voglio provare la torta di pinoli. Vado a pubblicare, finalmente, la ricetta della tua torta speziata. Ti bacio!
Ale bella! Adesso anche l'Artusi ci unisce! Ho visto il tuo bellissimo post sulla torta speziata! Ma i miei commenti si cancellano quando cerco di salvarli. Magari te ne arriveranno tre o quattro! Sono sicura che riuscirai a "intepretare" a modo tuo l'Artusi! Poi lo trovo divertente da leggere!
Per una romagnola come me l'Artusi è la bibbia della cucina. Adoro anche il modo in cui sono scritte. I carciofi sono una delle poche cose che adoro mangiare ma che non faccio mai. Odio pulirli e l'enorme scarto che si fa mi lascia sempre l'amaro in bocca…per una come me che non butta via nulla è dura vedere quanta roba non si riesce a riutilizzare. O almeno io non so come riutilizzare. Ma sono così buoni!!
Hai ragione, anche a me spiace vedere tutto quello scarto. Ma è così. E' per questo che spesso li cucino "ritti" in pentola, li hai mai provati? Non scarti nulla, li cuoci in pentola coperti da acqua e brodo finchè non si asciuga quasi tutto il liquido. Aggiungi sale, aglio e prezzemolo (se vuoi). Le foglie più dure le "ciucci" e poi mangi il cuore. In casa del mio ragazzo li fanno sempre così, poi ho scoperto che anche nell'Artusi c'è la ricetta!
😉