Ho letto di recente un articolo in cui si diceva che camminare nella natura combatte lo stress e la depressione e che, purtroppo, ci stiamo sempre di più allontanando dagli spazi aperti. Non che ci fosse bisogno di leggerlo per capirlo, lo so bene già di mio, io che sono cresciuta nel bellissimo Mugello, circondata dal verde e da infiniti spazi in cui camminare e rimettersi in pace col mondo. Ai tempi della scuola bastava aprire gli occhi e guardare fuori dalla finestra per trarre tutti i benefici di un cinguettio o di un raggio di sole. Se invece era brutto tempo sapevo che potevo contare sul calore emanato dal camino, che rimaneva accesso la maggior parte del periodo invernale. Tutt’ora l’odore della legna mi riporta a quei lunghi pomeriggi di studio appiccicata al camino, tra tazze di tè e quaderni sottolineati di mille colori.
Ma forse quello che più mi manca è la quiete, il silenzio. Poche macchine di passaggio, qualche trattore, il fischio di un treno di tanto in tanto, l’eco della mia voce quando chiamavo mamma dal giardino. Ho perso il conto di quante estati ho passato all’aria aperta, con mia madre che sistemava i vasi dei fiori e toglieva le erbacce tra il ghiaino e il giardino. Mia madre che dopo una giornata fuori era già abbronzata, neanche fosse stata in vacanza un mese. A me continuava a dire “vai a prendere un po’ di sole che sei bianca come un cencio”. Me lo dice tuttora, sebbene mi abbronzi tutto sommato velocemente. Il fatto è che, ai tempi, avevo paura delle api e quindi non riuscivo a star ferma distesa in giardino per più di un quarto d’ora; appena sentivo ronzare mi spostavo. E invece, adesso che sono “cresciuta”, mi trovo a passare più tempo in auto e in ufficio anziché nel bellissimo verde dell’infanzia. E’ la dura legge della vita. Ma appena posso, soprattutto adesso che si affaccia la bella stagione, cerco di “evadere” e di passare parte dei miei week end all’aria aperta, chiedendomi ogni volta come sarebbe tornare a vivere in campagna.
Per Pasqua abbiamo deciso, insieme a una coppia di amici, di farci una bella camminata da qualche parte. Il nostro amico, amante delle escursioni, ci ha proposto il sentiero di Tiziano Terzani a Orsigna, nella montagna pistoiese. Il tempo ci è stato amico, solo un po’ di vento e qualche nuvoletta a disturbare. In tutto abbiamo camminato 13 km circa, su e giù per il sentiero, tra chiacchiere e risate. Siamo partiti con i nostri zaini carichi di coperte e pranzo a sacco, abbiamo attraversato il piccolo paesino e imboccato il sentiero 5 secondo le indicazioni di un gentilissimo signore. Abbiamo attraversato Case Moretto e continuato fino a Case Cucciani, fino ad arrivare al famoso albero con gli occhi, dove finalmente ci siamo riposati mangiando i nostri panini seduti per terra sulle coperte.
Questa storia di preparare a casa i panini e partire all’avventura mi piace un sacco, mi fa completamente staccare la spina, perchè il corpo si allena e la mente disperde i pensieri tra le foglie mosse dal vento. Riempirsi gli occhi di colori diversi dal quotidiano, respirare aria diversa, ascoltare rumori che ti rimettono in pace col mondo. Questo è quello che dovremmo imporci di fare più spesso possibile.
Ognuno si era portato il pranzo. Io avevo preparato schiacciata e bagels, entrambi rigorosamente home made con lievito madre, farciti poi con un po’ di salumi e formaggio. A dire il vero avevo un po’ esagerato con le dosi e qualcosa è avanzato, ma è stato poi tutto finito nel giro di 24 ore. Anzi, i bagels riscaldati in forno sono risultati buonissimi. Ed è proprio di questi bagels che vi lascerò la ricetta, realizzata con lievito madre e farina di tipo 1 di qualità (comprata direttamente da un produttore locale). Oltre a essere di semplice realizzazione, ho trovato divertente tuffare le “ciambelle” nei semi e vederle poi crescere in forno; è un’attività che potete far fare anche ai vostri figli per coinvolgerli nella preparazione, magari predisponendo dei bagels più piccoli, da mangiare come piccoli panini per merenda con un po’ di burro e marmellata.
BAGELS A LIEVITAZIONE NATURALE
Ingredienti per 6 bagels: 500g di farina di tipo 1, 100g di lievito madre attivo, 250g di acqua, 30g di zucchero di canna, 10g di sale, olio evo q.b., 1 uovo per spennellare, semi misti per guarnire (per me semi di sesamo, semi di papavero e misti per panificati).
Procedimento: sciogliete la pasta padre nell’acqua unendo anche un filo d’olio. Aggiungete la farina col sale e lo zucchero e iniziate ad amalgamare con la punta delle dita. Se unate la planetaria azionate abassa velocità con la frusta a gancio. Appena gli ingredienti si saranno messi insieme trasferite l’impasto su una spianatoia e impastate energicamente fino a formare una palla liscia e omogenea, creando delle belle pieghe. Lasciate lievitare in una ciotola al coperto per 5/6 ore, a temperatura ambiente, lontano da spifferi. Trascorso il tempo richiesto l’impasto dovrà essere raddoppiato, sgonfiatelo e fate altri due giri di pieghe. Formate poi 6 palline di impasto (o più se volete ottenere dei bagels più piccoli) e lasciatele riposare per un’altra ora al coperto.
Portate a ebollizione abbondante acqua. Prendete le vostre palline e create un bel buco nel mezzo: premete al centro con il pollice fino a trapassare l’impasto, con le dita cercate di uniformare il buco. Tenete conto che in cottura il buco tenderà un po’ a chiudersi, quindi consiglio di farlo un po’ più largo. Tuffate i bagels in acqua bollente e fasciateli cuocre due minuti (vedrete che tenderanno a venire a galla). Scolateli su carta assorbente.
Spennellate la superficie con l’uovo sbattuto e immergete i vostri bagels in un piattino con abbondanti semi.
Cuocete in forno già caldo a 200°/220° per una mezzora circa. Potete controllare la cottura in base al colore (dorato) e picchiettando la base, se suona a vuoto sono pronti.