La mia mente sogna già i colori e i sapori dell’autunno, ma lo scorso fine settimana, giusto per un solo pomeriggio, i miei occhi si sono riempiti di tutt’altre sfumature. Dai colori pastello a quelli più vivaci, dalle sfumature più delicate ai forti contrasti. Sono stata a Burano, una delle isole della Laguna di Venezia, famosa per le casette colorate, il campanile storto e i suoi merletti.
Sono stata a Venezia già tre volte, ma non avevo ancora visitato le sue isole. Per ora ho smarcato dalla lista solo Burano, mancano all’appello tutte le altre, ma recupererò presto. Mio suocero è mestrino, è cresciuto da quelle parti prima di trasferirsi in Toscana e sessant’anni fa ha vissuto proprio in una casetta a Burano. Il fratello e i nipoti vivono ancora a Mestre, quindi avremo certamente occasione di ritornare e finire il nostro tour. E magari riuscirò a parlarvi, ma più che altro a farvi vedere, tutto il resto, da Venezia alle altre Isole.
A Burano si respira un’atmosfera intima, una vita rallentata i cui tempi sono dettati dall’isola stessa. Peccato che troppo spesso questo scenario venga “sciupato” dal grande afflusso di turisti. Se vi posso dare un consiglio visitate Venezia e le sue isole prima e dopo l’alta stagione, forse sarà un po’ “triste” come canta Charles Aznavour, ma di sicuro ne coglierete meglio ogni sfumatura e dettaglio. Sull’isola di Burano vale la pena addentrarsi tra calli, callette e viuzze fuori dal solito giro che conduce alla piazza. Per godersi Burano a pieno è necessario “perdersi” un po’, tanto poi la strada la ritrovate, state tranquilli. Lo stesso vale per Venezia, ve lo assicuro. Un altro motivo per cui è bene evitare il periodo estivo è il caldo. Ancora a fine settembre il caldo e l’umidità si sono fatti sentire, ma la prima arietta fresca ci ha donato un po’ di respiro.
Io vi lascio una carrellata di immagini e qualche nota operativa più sotto. La laguna di Venezia più che essere raccontatata va vissuta e io spero, con queste mie immagini di invogliarvi a partire o, almeno, incuriosirvi un po’. Come vedete non ho beccato una bella giornata, il cielo era coperto, quindi i colori ne hanno un po’ risentito. Ma se riuscirete a visitare Burano col bel tempo sono sicura che rimarrete catturati ancor di più dai suoi colori.
COME ARRIVARE: trovate tutte le indicazioni in questa sezione qua. Io sono partita da Treporti, dove abbiamo parcheggiato la macchina e preso il traghetto. Il parcheggio apagamento non è proprio economico, ma se avete la macchina non avete molte alternative. Sulla laguna niente auto, motorini & Co. E questa cosa ci piace tantissimo. Noi abbiamo visitato prima Burano e poi abbiamo fatto un salto a Venezia prendendo il traghetto per Fondamente Nuove, che passa anche da Murano e ci impiegha una mezzoretta. Qualsiasi giro decidiate di fare consultate sia il link che vi ho riportato poche righe sopra, sia il sito della ACTV (Azienda Veneziana della Mobilità).
DOVE DORMIRE: se volete dormire proprio a Burano potete puntare sui B&B. Non ce ne sono molti a dire la verità perchè l’isola è davvero piccola. Io sono rimasta rapita da Casa Burano (sito web a questo link), consigliato da un’amica, ma in verità non ci sono mai stata perchè tutte le volte ho alloggiato a Mestre, dato che i parenti di mio suocero vivono lì. A Mestre torna molto comodo alloggiare vicino a Piazza Ferretto; ci sono tante possibilità di alloggio e con i mezzi pubblici arrivate comodamente a Piazzale Roma dove potervi incamminare o prendere un traghetto per Venezia.
DOVE MANGIARE: a Burano sono consigliati la Trattoria al Gatto Nero e Trattoria da Romano. Ci sono tante trappole per turisti, cercate di evitarle, tanto si riconoscono subito. Io adoro la cucina veneziana, la laguna regala prodotti che non si trovano altrove. Mio suocero rammenta sempre le schie, piccoli gamberetti della laguna veneziana da servirsi fritti o, talvolta, appena lessati e accompagnati da una porzione di polenta bianca. Nel fritto misto troverete sempre ciò che la laguna regala. Ecco, anche la polenta bianca è tipica della cucina veneta, la troverete sempre. Poi se riuscite assaggiate anche le sarde in saor; anzi senza “se riuscite”, perchè per me è obbligatorio assaggiarle, sono buonissime e spesso mia suocera le replica a casa. Ho avuto l’occasione di assaggiare anche gli scampi in saor e vi giuro che sono una goduria, non avrei smesso di mangiarli. Poi il risotto di Gò, un must che sicuramente troverete da Romano: guardatevi questo video di Anthony Bourdain e capirete il perchè (è in inglese). Non voglio star qui a farvi tutta la lista di cose buonissime che la cucina veneta regala, la lista è lunga e non basterebbe un post. Inoltre ho assaggiato molte cose, ma poche rispetto a quello che il territorio e la tradizione può regalare. L’unica cosa di cui mi raccomando è di evitare le trappole per turisti. Se non conoscete nessuno che possa consigliarvi appoggiatevi a una buona guida; io ad esempio, sia in Italia che all’estero, mi sono sempre trovata benissimo con la Lonely Planet, che permette di acquistare e scaricare in pdf anche solo degli estratti di guida e non tutta la guida.