Non so descrivere esattamente cosa provo quando penso al territorio in cui sono cresciuta, il Mugello. Di sicuro ogni volta che ci torno mi basta il primo angolo familiare a farmi spuntare un sorriso. Me ne sono andata da casa da Borgo San Lorenzo a settembre 2013 per traslocare a 100 km di distanza, vicino a lavoro. Mi ci voleva, un po’ di indipendenza, il grande passo. Ma ultimamente, soprattutto da quando mi sono trasferita ben più vicina alla mia terra natale, la voglia di tornare si fa sempre più insistente, come se il Mugello fosse nella stanza accanto e ogni tanto una bambina mi parlasse attraverso la parete. Mi manca il verde, che prima vedevo tutti i giorni, mi mancano i viali alberati, quelli che da bambina mi accompagnavano a scuola nella vecchia Y10 di mamma e che seguivo scrupolosamente dal finestrino immaginando sempre qualcosa di nuovo. Sono sempre stata molto creativa. Per me la natura dettava le stagioni, soprattutto quando non avevo ancora idea di cosa fosse un calendario; ero talmente spensierata e distratta che mi accorgevo che era primavera se vedevo spuntare i fiori. Invece se mamma mi serviva la merenda in giardino e io scappavo con il piatto in mano dalle api, allora era estate.
E quindi si, vorrei tornare in Mugello, che adesso vedo più bello e ricco. In qualche modo me lo sono posto come obbiettivo, ma quando cresci le variabili da considerare son tante e col tempo ho imparato a non dare retta esclusivamente alla mia irrazionalità. Il tempo, o meglio, la vita mi ha portato via una buona dose di entusiasmo e spensieratezza, è il momento di riprendere in mano le redini e di non lasciare che la parte grigia della quotidianità prenda il sopravvento, bisogna in qualche modo controllarla e indirizzarla nella giusta direzione e colore.
Ci sono tanti ricordi che mi legano alla mia terra: c’è un’infanzia spensierata, un’adolescenza non vissuta proprio a pieno, ma vissuta, e una giovinezza affrontata con una personalità molto acerba. Non che adesso sia una vecchia, figuriamoci, ma porto con me molte più consapevolezze e una personalità dai contorni più decisi.
Talvolta noi crediamo di sentire la nostalgia di un luogo lontano, mentre in verità abbiamo nostalgia del tempo che laggiù abbiamo trascorso, quando eravamo più giovani e più freschi. In tal caso il tempo ci inganna, prendendo la maschera dello spazio. Arthur Schopenhauer
Il tempo ci inganna, è vero, ma la nostalgia del tempo trascorso può far nascere desideri e delineare nuovi orizzonti. Ho deciso di utilizzare questo sentimento in maniera costruttiva, senza buttarmi giù (come spesso mi accadeva negli ultimi periodi), e adesso che il Mugello è più a portata di mano ho deciso di andarci ogni volta mi è possibile.
Le foto che vedete sono dell’Agriturismo Fattoria I Ricci, sito vicino casa mia, nel verde e bellissimo Mugello, dove mia mamma lavora come cuoca in estate. La conduzione è volutamente familiare e vi assicuro che è un punto di forza di questo splendido posto, oltre alla bellezza indiscussa del luogo. Ultimamente ci sono capitata per un battesimo e per andare a trovare mia mamma e i gentissimi proprietari, Caterina e Riccardo ormai amici di vecchia data. Ogni volta è un tuffo nel passato. Da piccola io percorrevo la strada verso l’agriturismo per andare ai campi-scuola estivi, praticamente la curva prima del cancello di entrata. Ogni anno non vedevo l’ora di andarci e ho ricordi bellissimi (anche di alcune sventure personali) sia dei luoghi che delle persone. Tornarci adesso fa bene al cuore. Inoltre, se andate a sbirciare sul sito capirete che è un vero e proprio paradiso. In posti come questi riesci davvero a staccare la spina, anche le anime irrequiete come la mia possono trovare qui la calma rigenerante di cui ha bisogno. Da non sottovalutare che Caterina ha trasformato il vecchio frantoio in una Spa.
Non so ben dire cosa colpisce subito di questo luogo, se il giardino curatissimo, la casa patronale, gli interni, i dettagli ben studiati da Caterina o semplicemente l’atmosfera che si respira, ma è indubbio che una volta visitato viene voglia di tornarci.
La cucina dell’agriturismo è gestita da due donne che di padelle ne hanno maneggiate un bel po’, i piatti sono legati alla tradizione toscana ma soprattutto sono fatti con amore. Gli ingredienti sono di prima qualità e scelti con cura. I buffet sono sempre belli e abbondanti: ho avuto l’occasione di fotografarne uno (più o meno, i commensali erano molto affamati), e di farmi dare una ricettina al volo!
Pomodorini ripieni di carne (uno tira l’altro)
per un buffet o un aperitivo tra amici
(ricetta della Donatella)
Al bando le dosi, non ci sono, ma abbiamo gli ingredienti. Quindi armatevi di improvvisazione e farete felici i vostri commensali. Potete usare sia carne di maiale che di vitella, anche entrambe, l’importante è rosolarla prima in padella per poi tritarla finemente. Unire poi un buon trito di aglio e prezzemolo, sale e pepe q.b., e un po’ di pane ammollato e
strizzato. Tagliate a metà i vostri pomodorini, riempite con l’impasto di carne appena ottenuto e infornate per 15 minuti a forno ventilato. Essendo la carne precotta, la cottura in forno manterrà i pomodorini intatti. Fateli raffreddare prima di servirli.
Vi prometto che tornerò presto con un nuovo post. Intanto spero vi sia piaciuto questo un po’ fuori dai miei schemi. Ho voglia di condividere più spesso tutto il bello che mi capita di vedere e/o cucinare e/o assaggiare.
visti così lo credo che uno tira l'altro, ed'è vero che mai casa sembra più dolce di quando è lontana, ma credimi, la lontananza è un balsamo e la nostalgia è meglio combatterla. E' bello sognare qualcosa che nella nostra mente è perfetto, diverso viverci, tornerebbe ad essere solito