Questi fine settimana lunghi mi hanno rigenerato, forse fin troppo data la grande difficoltà a rientrare nei ritmi lavorativi. In questo periodo avere a che fare con numeri e fogli excel non è proprio il massimo, ma s’ha da fare. Non ho fatto ponti e non sono andata molto lontano da casa, giusto una scampagnata per Pasqua; ma allungare anche solo di un giorno il week end mi è servito a recuperare un po’ di sonno e a godere delle colazioni lente e abbondanti, fatti di dolci fatti in casa, caffè bollente e chiacchiere a due; anche se lui non ama conversare appena sveglio, ma io lo faccio sempre e comunque e va a finire che vinco e riesco a farlo parlare.Ho ripreso in mano la lettura di un libro che ultimamente andava a rilento e sono riuscita a finirlo e a cominciarne addirittura un altro, di cui sono a metà. Ne ho comprati anche altri tre via Amazon (prima o poi andrò in rovina, lo so). Quando lavorare un solo giorno in meno alla settimana fa la differenza.
Quando il sabato mattina ti svegli consapevole che avrai tre giorni interi da dedicare a te stesso e alla famiglia fa sì che ogni cosa riesca per il meglio, perché affrontata con spirito più rilassato. Succede così di rinfrescare il lievito madre, di infornare un plumcake, di preparare il pranzo con sottofondo musicale o di leggere il libro nell’attesa che il dolce finisca la cottura. Poi può succedere che prenda l’ansia pensando a quando finirà l’idillio, ma tutto viene spazzato via dal “ring” del forno e dal taglio e assaggio del plumcake.
Un plumcake preparato con i “rimasugli” di farine varie e miele della Provenza (della serie, facciamo le pulizie di primavera anche in dispensa), non troppo dolce, che si sposa bene con una confettura e un buon tè/caffè. Il colore è molto rustico, ricorda un po’ i dolci della nonna se non fosse che la mia, probabilmente, avrebbe utilizzato il classico stampo da ciambellone. Perchè ammettiamolo, la maggior parte delle torte della nonna ha una forma tondeggiante, un po’ come i loro visi quando sorridono felici all’arrivo del nipote o ai loro fianchi quando stendono la pasta. Si capisce bene che la mia idea di nonna si rifà proprio a questa forma geometrica, generosa e genuina tanto quanto il cibo che riesce a mettere in tavola.
Ma io avevo voglia di plumcake e così ho messo da parte i miei adorati stampi tondeggianti, per riesumare e restituire importanza al rettangolo, lasciato in disparte per troppo tempo. Voi fate come pensate e scegliete lo stampo che più vi aggrada, tenendo di conto della quantità di impasto ottenuta, evitando di utilizzare diametri troppo ampi.
Cake con farina di farro e avena
Ispirata dal libro “Di farina in farina”di Marianna Franchi
Ingredienti:
150g di farina di farro
100g di farina di avena
100g circa di miele*
80g di zucchero di canna
80g di olio di semi
3 uova
16g di lievito per dolci
Buccia grattugiata di limone o arancia
*per me ai fiori di rosmarino preso in una fattoria in Provenza
**anche radice di zenzero grattugiata o un pizzico di cannella, magari in abbinamento a delle ciliegie (adoro!)
Procedimento:
Separate i tuorli dagli albumi. Lavorate i primi con il miele e lo zucchero sbattendoli bene fino a ottenere un composto montato. Unite poi l’olio e l’aroma scelto (limone o arancia o altro). Aggiungete poi le polveri setacciate amalgamando bene tutti gli ingredienti. Otterrete un composto molto denso, ma che si ammorbidirà unendo un po’ alla volta gli albumi montati a neve ben ferma. Aggiungete gli albumi montati un po’ alla volta mescolando sempre dal basso verso l’alto con una spatola, via via che si amalgama al composto aggiungerne dell’altro fino a esaurimento. Imburrate (o oliate) e infarinate uno stampo da plumcake e versateci il composto. Livellate con la spatola e fate cuocere in forno a 180° per circa 30-35 minuti. Verificate la cottura con uno stecchino. Fate raffreddare il dolce prima di servirlo.
Torno dopo un mese di assenza e mi ritrovo scaraventata in questa nuova casa. Per quanto ormai sia abituata ai tuoi cambiamenti, finalmente ne vedo uno che ti rispecchia in pieno! Bravissima! Anche le tue foto sono un po’ cambiate, lo stile è sempre il tuo ma sembrano scattate con uno spirito diverso. Mi sbaglio? A ogni modo brava, vai sempre migliorando.
Proverò questo cake da colazione, sono a dieta e ho cominciato a camminare, però la colazione posso farla un po’ più abbondante. Il nutrizionista mi ha vietato la roba confezionata, quindi meno male esistono i blog, altrimenti non saprei come fare!
Un caro saluto
Carla
ps: per commentare devo per forza mettere un sito, ma io non ce l’ho…quindi se a te sta bene metto il tuo.