Di ritorno dalle vacanze ho riscoperto il piacere di panificare, come una sorta di cura contro lo stress quotidiano. Avevo trascurato molto la mia “madre” nel periodo estivo, l’ho rinfrescata raramente per utilizzarla ancora più di rado, tanto da pensare se abbandonarla oppure no. Invece ho fatto bene a tenerla lì, in attesa di nuovi stimoli, che pian piano sono arrivati e che mi stanno regalando grandi soddisfazioni.
Io riporto qui la mia esperienza, amatoriale e ancora un po’ impacciata, ma spero possa stimolarvi a mettervi alla prova.
Pagnotte integrali con semi e farina di kamut (con lievito madre)
Ingredienti per 4 pagnotte di media grandezza:
1 giro d’olio
Amo il pane in tutte le sue forme, ma non sono riuscita ad ottenere risultati validi con il mio lievito madre e con il poco tempo che potevo dedicargli ho preferito abbandonare quella strada.
Queste pagnotte sono bellissime e poi con quella bella crosta croccante devono essere stra buone!
Ciao Monica, a me è successo l'inverso, ho ottenuto risultati migliori con la madre. Vedi, ogni persona ha una esperienza diversa e non meno valida di quella degli altri. Il tuo ultimo post ne è la conferma, un bellissimo risultato. Tornerò anche io a usare un po' di lievito di birra, per non perdere l'abitudine e perchè "voglio" riuscire a fare lo stesso un buon pane pur non utilizzando la pasta madre.
Per la crosta croccante l'autolisi mi ha aiutata, proverò ad allungare i tempi di riposo per vedere di quanto cambia il risultato finale. 😉
Wow, queste pagnotte sono davvero bellissime! ��
Grazie Marta! 🙂
Queste pagnotte sono molto molto belle…
Ho molte difficoltà a decidermi a sperimentare con il lievito madre, non mi sento sicura neanche con quello di birra, figuriamoci. Ma prima o poi mi lancerò e soprattutto studierò! 😀
Ciao Marina, neanche io mi sono sentita sicura all'inizio. Anzi, non avrei mai iniziato se un mio collega non mi avesse regalato un po' di pasta madre! Avevi paura di dimenticarmi di rinfrescarla ogni settimana, non sapevo da dove iniziare per dosarla negli impast, ecc. Insomma, avevo molti dubbi, invece dopo i primi esperimenti tutto è andato liscio. Se mai volessi iniziare non esitare a chiedermi qualsiasi cosa.
Bellissimo questo pane, chissà che sapore buono ha!! Una crosta degna di un forno a legna, pare quasi strano tu l'abbia cotto in forno, ma forse il segreto sta nella tazza di acqua utilizzata per creare umidità. Proverò questo metodo per vedere se il mio pane migliora. Però non ho la pasta madre, dove posso reperirla?
Complimenti ancora.
Carla
Ciao Carla. In effetti la tazza di acqua aiuta molto. Purtroppo ho anche un forno che non arriva ad alte temperature ed è un po' un limite per chi, come me, vuole sperimentare la panificazione. La pasta madre te la puoi autoprodurre (ti consiglio questo link qui http://www.riccardoastolfi.com/autoprodurre-la-pasta-madre/ ) oppure fartela regalare. Sono certa che qualcuno disposto a "spacciartela" lo trovi oggigiorno.
Un caro saluto
Ecco vedi, questa è un'altra foto meravigliosa!Le pagnotte poi, che te lo dico a fare?semplicemente bellissime e quanto al rapporto con il lievito madre il vero segreto è proprio quello che racconti tu: niente guru ma solo un rapporto complice con il proprio lievito!;-)
Sapevo che avresti compreso il mio spirito da panificazione. Adesso ogni domenica è così. Presto arriverà un altro pane qui sul blog. Stasera invece pizza, stamani mi sono concessa qualche ora di riposo in più e ho deciso di impastare senza dosi, seguendo solo le sensazioni e la consistenza dell'impasto. Oggi mi sento controcorrente, ogni tanto capita…e so che anche per te è così! 😉